La legge di bilancio 2023 (L 197 del 29.12.2022) ha modificato in senso restrittivo il reddito di cittadinanza, come ampiamente preannunciato dalla maggioranza nei mesi scorsi.
Si prevede in particolare che per il 2023 per i percettori che possono lavorare il sostegno economico sia riconosciuto per un massimo di sette mesi.
La novità dal punto di vista finanziario comporta un risparmio di spesa di circa 950 milioni di euro per il 2023 , mentre si confermano gli stanziamenti della legge di bilancio 2020 per gli anni successivi, in vista di un nuovo strumento di contrasto alla povertà che sostituirà il Reddito di cittadinanza.
Nel 2024 è previsto l’addio al RDC per tutti.
1) Reddito di cittadinanza 2023: la durata cambia
A norma dell’art . 1 commi 313 321, la durata massima dell’erogazione del contributo economico del Reddito di cittadinanza dal 1 gennaio 2023 diventa di 7 mesi , ordinariamente.
Fanno eccezione , cioè la durata massima resta di 18 mesi, solo per i nuclei familiari
- con minori
- con persone disabili (come definite dal DPCM del 5 dicembre 2013, n. 159)
- con persone di età pari o superiore ai 60 anni.
La modifica per il 2023 non riguarda quindi la Pensione di cittadinanza.
2) Reddito di cittadinanza e obblighi per gli occupabili
A decorrere dal 1° gennaio 2023, i soggetti occupabili (dai 18 ai 59 anni):
- devono essere inseriti, per un periodo di sei mesi, in un corso di formazione e/o di riqualificazione professionale In caso di mancata frequenza al programma assegnato il nucleo del beneficiario del reddito di cittadinanza decade dal diritto alla prestazione. Le regioni sono tenute a trasmettere all’Anpal gli elenchi dei soggetti che non rispettano l’obbligo di frequenza.
- per i beneficiari compresi nella fascia di età dai 18 ai 29 anni che non hanno adempiuto all’obbligo scolastico, l’erogazione del Reddito è subordinata all’iscrizione e alla frequenza di percorsi di istruzione di primo livello.
- tutti i percettori di Rdc residenti nel Comune debbono essere impiegati in progetti utili alla collettività (non più soltanto un terzo di essi).
- Nel caso di stipula di contratti di lavoro stagionale o intermittente il maggior reddito da lavoro percepito, entro il limite massimo di 3.000 euro lordi, non influisce sull’importo del Reddito di cittadinanza. Vanno quindi comunicati all’Inps solo i redditi eccedenti tale limite massimo .
- Il contributo economico cessa se il percettore non accetta la prima offerta di lavoro (è abolita la definizione di offerta di lavoro “congrua”)
Il disegno di legge abroga anche gli articoli riferiti al patto per il lavoro e di inclusione sociale che prevedeva l’intervento dei Centri per l’impiego e dei servizi sociali dei Comuni per predisporre le misure di reinserimento lavorativo e sociale, mai effettivamente decollate.
Si dovranno attendere certamente provvedimenti attuativi del ministero e dell’ANPAL che chiariscano per il 2023 l’operatività in questa materia, ad esempio le modalità per qualifiicare la presenza di una offerta di lavoro e dell’eventuale rifiuto.
3) Reddito di cittadinanza 2023: novità per gli importi
La legge di bilancio prevede inoltre che :
- la componente del reddito di cittadinanza corrispondente al canone annuo di affitto viene erogata direttamente al locatore dell’immobile. Si attende un apposito decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, entro il 2 marzo 2023 per la definizione delle modalità di attuazione.
- Nel caso di stipula di contratti di lavoro stagionale o intermittente il maggior reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione del beneficio, se rientra nel limite massimo di 3.000 euro lordi. I redditi eccedenti tale limite andranno ancora comunicati all’INPS.
Infine si segnala che ai datori di lavoro privati che nel 2023 assumono con contratto di lavoro a tempo indeterminato beneficiari del Rdc, è riconosciuto l’esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a loro carico.
Per il resto, le modalità di accesso, ISEE, calcolo degli importi e pagamento non sono modificati.
4) Reddito di cittadinanza: lo stop – cosa succede nel 2024
Come detto la legge 197 2022 prevede nel 2024 l’abolizione della norma che istituiva il reddito di cittadinanza per tutti i beneficiari.
Per le famiglie più in difficoltà i cui componenti non possono lavorare il governo ha piu volte ribadito che si intende mettere in campo una nuova misura di contrasto alla povertà e nell’articolo si fa espresso riferimento a questo.
Nel contempo si prevedono nuove modalità di sostegno all’occupazione per gli attuali percettori di reddito che hanno età e caratteristiche per poter lavorare.
Si attendono quindi nuovi provvedimenti nel corso del 2023.