Il decreto MISE fissa le regole di accesso a contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati a sostegno dell’imprenditoria femminile ed è atteso da marzo.
I fondi del PNRR(Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza),infatti, saranno utili a potenziare lo strumento introdotto dalla Legge di Bilancio 2021 ma non ancora operativo.
Il testo, non ancora disponibile, è stato firmato anche dal Ministro dell’economia e delle finanze e dal Ministro per le pari opportunità e la famiglia. E ora passerà alla Corte dei Conti per la registrazione.
In altre parole, l’attesa per la piena operatività non è finita.
Il Fondo Impresa Donna sarà destinato a diverse categorie di beneficiarie:
-cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie;
-società di capitale con quote e componenti del cda per almeno due terzi al femminile;
-imprese individuali la cui titolare è una donna;
-lavoratrici autonome.
Dall’industria al turismo, sono diversi i settori in per cui sarà possibile richiedere finanziamenti e contributi a fondo perduto per avviare nuove attività imprenditoriali e realizzare progetti innovativi.
Ci sarà una distinzione tra le agevolazioni concesse alle imprese già esistenti rispetto a quelle nuove. Condizioni di accesso più vantaggiose saranno, poi, riservate alle donne disoccupate.
Saranno diversi gli strumenti per favorire l’imprenditoria femminile, ma si attendono ancora istruzioni e tempi certi sull’apertura delle domande.
Le risorse messe in campo ammontano a 400 milioni di euro e saranno diluite nei prossimi anni. In linea generale, le risorse non saranno impiegate solo per garantire contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati alle donne.
La creazione del Fondo Impresa Donna nasce dall’esigenza di avere uno strumento operativo forte per raggiungere i seguenti scopi fissati dal PNRR:
- promuovere l’imprenditoria femminile, sistematizzando e ridisegnando gli attuali strumenti di sostegno rispetto a una visione più aderente ai fabbisogni delle donne
- sostenere la realizzazione di progetti aziendali innovativi per imprese già costituite e operanti a conduzione femminile o prevalente partecipazione femminile (digitalizzazione delle linee di produzione, passaggio all’energia verde, ecc.);
- sostenere l’avvio di attività imprenditoriali femminili attraverso la definizione di un’offerta che sia in grado di venire incontro alle necessità delle donne in modo più puntuale (mentoring, supporto tecnico-gestionale, misure per la conciliazione vita-lavoro, ecc.);
- creare un clima culturale favorevole ed emulativo attraverso azioni di comunicazione mirate che valorizzino l’imprenditorialità femminile, in particolare, presso scuole e università.
Tutti obiettivi ambiziosi, ma d’altronde lavorare sulla parità di genere è una delle tre priorità trasversali del PNRR.