Il decreto di approvazione del nuovo modello, firmato il 7 novembre, permetterà “di identificare meglio le condizioni di bisogno della popolazione, consentendo, al tempo stesso, di contrastare le tante pratiche elusive ed evasive purtroppo ancora diffuse nel nostro paese”, come affermato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti (vedi comunicato stampa del 12 novembre).
Il decreto con le nuove regole sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di lunedì 17 novembre, mentre la riforma sarà operativa dall’1 gennaio 2015.La “Dichiarazione sostitutiva unica”
L’indicatore della situazione economica equivalente è uno strumento utilizzato per fissare i parametri economici della famiglia che danno accesso a prestazioni sociali, come ad esempio, l’iscrizione agli asili, riduzioni di tasse universitarie, fruizione delle mense scolastiche o dei servizi socio-sanitari.
Per calcolare l’Isee e accedere, quindi, alle prestazioni sociali agevolate, i cittadini devono presentare la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), come prevede l’articolo 10 del Dpcm 159/2013.Nella maggior parte delle situazioni basta compilare il “modello mini”. In alcuni casi, però, tale modello non è sufficiente. Infatti, a seconda del tipo di prestazioni che il cittadino intende richiedere o delle particolari caratteristiche del nucleo familiare, è necessaria la dichiarazione di informazioni aggiuntive.
In particolare, nei casi di:
- richiesta di prestazioni per il diritto allo studio universitario
- presenza nel nucleo di persone con disabilità e/o non autosufficienti
- presenza nel nucleo di figli i cui genitori non siano coniugati tra loro né conviventi
- esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi o sospensione degli adempimenti tributari
deve essere compilata la dichiarazione nella sua versione estesa, che include vari moduli, ciascuno per una particolare prestazione o condizione del beneficiario.
Il Dpcm 159/2013 rinnova l’Isee
Introdotto nel 1998, l’Isee è stato revisionato e adattato ai bisogni della popolazione, anche in considerazione del prolungamento delle difficoltà economiche delle famiglie.
In particolare, con il Dpcm 159/2013, lo strumento di certificazione dei redditi è stato ridisegnato, per avere una reale fotografia delle situazioni reddituali e contrastare l’abuso di coloro che hanno avuto accesso alle prestazioni agevolate, pur disponendo dei mezzi per essere autosufficienti.
Le nuove regole prevedono meno informazioni dichiarate in autonomia da parte dei richiedenti e un aumento dei dati che gli enti potranno recuperare direttamente negli archivi dell’Inps o dell’Agenzia delle Entrate.
Fra le novità, anche la possibilità di presentare una richiesta di “Isee corrente”, nel caso di perdita del lavoro o di variazione del reddito corrente superiore al 25 per cento. In tale ipotesi, non si farà riferimento alla sola situazione dell’anno precedente, ma si terrà conto anche di quanto intervenuto nel frattempo, per avere una quadro realistico della condizione del nucleo.
Per richiedere l’Isee corrente, alla variazione lavorativa di uno dei membri deve associarsi una variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo familiare superiore del 25 per cento. Quindi, prima di farne richiesta, deve essere già stata presentata la “Dichiarazione sostitutiva unica” e ricevuta l’attestazione con l’indicatore della situazione reddituale, sulla base del quale verrà verificato il possesso dei requisiti per il calcolo dell’Isee corrente.